La recente sentenza del Tribunale di Roma ha respinto il ricorso presentato da Costa Crociere contro una condanna per una crociera organizzata durante un’epidemia di peste nel dicembre 2017. Questo verdetto rappresenta un’altra sconfitta per la compagnia di navigazione, che si è vista già due volte contrariata in aula a Genova per altrettante class action.
La controversia riguarda una crociera in Madagascar, durante la quale l’epidemia di peste ha costretto Costa Crociere a modificare l’itinerario e a pagare una sanzione di 2 milioni di euro all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Il Giudice di Pace di Roma, nel novembre 2020, aveva già emesso una sentenza sfavorevole per la compagnia.
Secondo Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici, l’associazione che ha promosso la causa, Costa Crociere ha agito in modo inadeguato, se non addirittura in malafede, nell’affrontare la situazione. La compagnia ha comunicato la modifica dell’itinerario senza informare adeguatamente i viaggiatori sulla possibilità di recedere dal contratto senza spese aggiuntive.
Il Tribunale di Roma ha confermato la decisione del Giudice di Pace, ribadendo che Costa Crociere avrebbe dovuto fornire informazioni complete ai viaggiatori e proporre compensazioni adeguate per la modifica dell’itinerario. Questo episodio si aggiunge a una serie di controversie legali che vedono la compagnia coinvolta, tra cui una sentenza del luglio 2019 che l’ha condannata al risarcimento di una coppia di viaggiatori.
La reazione di Codici è di soddisfazione per la pronuncia del Tribunale di Roma e l’associazione continuerà a tutelare i diritti dei crocieristi, che spesso si trovano ad affrontare situazioni sgradevoli durante le loro vacanze. Costa Crociere sembra non aver imparato dagli episodi precedenti e continua a ignorare le richieste dei viaggiatori, nonostante le ripetute sconfitte in tribunale.