Pubblichiamo la lettera di una tolettatrice al Sindaco di Palermo. Quando l’assurda burocrazia costringe a chiudere l’attività senza motivo perché ha lo stesso codice ATECO dei centri estetici. È il caso dei tolettatori per animali, che non possono lavorare nonostante il loro non sia un lavoro a rischio, semplicemente per una sigla che li definisce come gli estetisti. Pubblichiamo la lettera che una Tolettatrice ha scritto a Leoluca Orlando Sindaco di Palermo a cui va tutta la solidarietà della Redazione di Palermo Post.
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Buongiorno
Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo,
sono una toelettatrice per piccoli animali d’affezione di Palermo e vorrei sottoporLe all’attenzione la situazione equivoca di cui siamo vittime io e i miei colleghi di categoria, in quanto impossibilitati a lavorare, non perché le nostre attività siano ad alto e/o medio rischio di contagio, ma solo perché aventi stesso codice ATECO della categoria degli estetisti….ritengo sia talmente evidente la diversità di approccio al cliente tra un’estetista e un toelettatore di animali, da non dover entrare oltre nello specifico.
Le scrivo qui adesso quindi solo per chiederLe di porre rimedio a questo increscioso malinteso che sta mettendo in difficoltà tanti di noi operatori e ancor di più i nostri clienti che senza di noi non possono gestire la cura dei loro animali, senza alcuna ragion d’essere.
I clienti ci chiamano quotidianamente disperati e pregano per la nostra riapertura, perché come può ben immaginare, non avendo gli strumenti e le competenze, viene loro difficile garantire e mantenere un buon livello di igiene del cane o gatto che vive in casa a stretto contatto con la famiglia…
Certa della Sua sensibilità verso un argomento tanto importante e delicato, resto in attesa di un Suo prezioso riscontro.
Grazie
Lucilla Marchetta titolare di Pet Sweet Pet