Diego Cammarata assolto, esprime grande soddisfazione

Redazione
da Redazione
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L’ex sindaco di Palermo, Diego Cammarata, è stato assolto nel processo di revisione a Caltanissetta dall’accusa di truffa per la nota vicenda del dipendente comunale che sarebbe stato sorpreso a prestare servizio come skipper nella barca dell’ex primo cittadino in quota Forza Italia, durante le ore di lavoro alla partecipata del Comune. In Cassazione era stata confermata in via definitiva la condanna a due anni per truffa, ma il legale di Cammarata aveva chiesto e ottenuto il processo di revisione grazie all’acquisizione di nuovi elementi probatori e testimonianze favorevoli. La Corte di Appello di Caltanissetta ha revocato la condanna di truffa e ha disposto che le parti civili paghino le spese processuali, ordinando anche la pubblicazione della sentenza sui giornali.

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“Sono felice per mia moglie, i miei figli, la mia famiglia e per quanti mi sono stati vicini in questi ultimi dodici anni”. Lo ha detto l’ex sindaco di Palermo dal 2011 al 2012, Diego Cammarata, commentando la sentenza di assoluzione nel processo di revisione a Caltanissetta, rispetto alla precedente condanna in Cassazione a due anni per truffa in merito alla vicenda del dipendente comunale che secondo l’accusa avrebbe prestato servizio, nelle ore di lavoro, come skipper sulla barca dell’allora primo cittadino in quota Forza Italia: “Non ho mai smesso di pensare. Durante questi lunghi anni non ho mai detto una parola sulla vicenda, pur continuando a battermi insieme ai miei avvocati Giovanni Rizzuti e Fabrizio Lanzarone, che si sono battuti al mio fianco perché venisse ristabilita la verità dei fatti e la bontà delle mie ragioni. A entrambi va il mio ringraziamento: come me sono stati convinti che, come ripetevano i miei genitori, ‘non è finita finché non è finita'”.

Cammarata ha sottolineato il rispetto tenuto nei confronti della magistratura e l’importanza del processo di revisione nel quadro normativo italiano: “Naturalmente sono felice di questo risultato ma anche di avere mantenuto in tutti questi anni, nonostante una grandissima sofferenza, un contegno dignitoso e rispettoso nei confronti di chi mi ha giudicato – ha ricordato l’ex sindaco – L’ho fatto perché credevo nella bontà delle mie ragioni ma anche nella consapevolezza che la magistratura è una istituzione sana in cui ci sono giudici competenti ed indipendenti, ma che soprattutto hanno l’autorevolezza e la forza interiore che consente loro di non girarsi dall’altra parte. La revisione è uno dei momenti più alti del nostro sistema giudiziario – ha concluso – Forse non accade con frequenza e facilità, ma quando un errore giudiziario viene rimosso non vince soltanto l’imputato”.

Redazione – Palermo Post

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