L’infrastruttura informatica del comune di Palermo è ancora sotto attacco? Con un post su facebook il candidato sindaco del centrodestra, l’ex rettore Lagalla, parla di schermata del sito del comune con un fantomatico cuntdown. In realtà si sbaglia, perché il sito è down e forse bisognerebbe capire un po’ di più prima di fare proclami. Quello di oggi sembra più un attacco DDoS, mentre giorni fa il comune di Palermo sarebbe stato hackerato da un nuovo gruppo, chiamato Vice Society. Niente cyberwar, niente hacker russi impegnati in una missione contro l’occidente. Normale cyber crimine. Sito violato con un attacco ransomware (è un tipo di virus che prende il controllo del computer di un utente ed esegue la crittografia dei dati). Riscatto chiesto? Pagato? Bluff? non si sa.
Ripristinare l’infrastruttura informatica dopo un attacco ransomware è un processo lento, ci potrebbero volere intere settimane. Quindi non sbagliano a dire dal comune che piano piano verranno ripristinati tutti i servizi. Ma è chiaro che qualcosa non sta funzionando per il verso giusto. Quando tutto questo può influenzare il voto di domenica? In nessun modo. L’infrastruttura informatica non c’entra assolutamente niente con le normali procedure di voto. Si vota scrivendo e segnando una scheda cartacea, che viene contata da scrutatori con la supervisione di rappresentanti di lista e verbalizzata sempre su un registro di carta. La democrazia è salva!
L’infrastruttura informatica sotto attacco
Piuttosto c’è da capire se durante l’attacco ransomware sono stati scaricati dati sensibili dall’ufficio anagrafe, gli IBAN dei dipendenti, ecc.. ecc.. perché è su questo che il gruppo hacker Vice Society in un post minaccia il comune di Palermo con contdown. “Pagare un riscatto o pubblicheremo dati che abbiamo scaricato”. Questo quello che si legge. Se è una bufala che gira sul web, un bluff di Vice Society o la verità lo potranno dire solo i diretti interessati. Infatti non si fa attendere la dichiarazione dell’assessore Petralia
“Stamattina è giunta una mail presso l’ufficio Urp, che è stata girata alla Sispi, dove Vice Society, una cyber gang, rivendicava l’attacco hacker al sistema informatico del comune di Palermo. C’è stata una richiesta di riscatto che però noi non intendiamo accogliere”. Così l’assessore comunale all’Innovazione, Paolo Petralia.”Noi non intendiamo pagare – prosegue – loro hanno detto di essere in possesso di alcuni tipi di dati, non sappiamo di che dati si tratti. Quel che è certo però è che noi i dati li abbiamo tutti in chiaro, non sono stati danneggiati. Possono essere stati copiati certo, possono esserci state delle violazioni, ma certamente noi li abbiamo preservati tutti. La polizia postale sta facendo le dovute verifiche”, conclude Petralia.
Alla futura amministrazione comunale chiediamo di formare i dipendenti che usano i terminali sulla cybersicurezza, aprire una macro via mail può significare una catastrofe per l’infrastruttura informatica di un’amministrazione pubblica. Quanto al voto stiamo tranquilli che gli hacker non intendono condizionarlo, il pericolo di inquinamento del voto vive in ben altre losche trame.
Roberta D’Asta – Palermo Post