La decisione del governo nazionale é stata accolta come l’ennesimo insuccesso del governo Musumeci da parte del Segretario Regionale del Partito Democratico “Ci siamo fermamente opposti alla sanatoria del governo Musumeci che prevedeva di salvare gli sottoposti a vincolo relativo. Avevamo invitato più volte, in aula, il governo a ritirare una norma dal tipico sapore elettorale che però rischiava di essere impugnata dal consiglio dei ministri. Siamo purtroppo, per l’ennesima volta, di fronte alla forzatura di un governo che non ascolta e poi va a sbattere”. Lo dichiara il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo, dopo che il Consiglio dei ministri ha impugnato la sanatoria votata dall’Ars sugli abusi compiuti nelle aree sottoposte a vincolo relativo. “Siamo stati facili profeti e non era neanche difficile – prosegue Barbagallo – ma ancora una volta siamo costretti a constatare l’inadeguatezza di un esecutivo, quello guidato da Musumeci, che va avanti a colpi di mano, con norme approvate con un solo voto in più, pensate per favorire pochi a scapito dei siciliani, dell’ambiente e del territorio”.
Di tutt’altro tenore le parole dell’assessore Cordaro, padre politico della normativa, “Restiamo certi della bontà e della coerenza giuridica della norma impugnata. L’articolo esitato favorevolmente dal Parlamento siciliano era stato dibattuto, trovandone piena adesione con tutti gli ordini professionali competenti (ingegneri, architetti, agronomi, geologi) e con i rappresentanti degli atenei siciliani. E prima di approdare in Aula aveva trovato il voto favorevole della Commissione Urbanistica dell’Ars e la condivisione dell’Ufficio legislativo della stessa Assemblea regionale”. Lo dichiara l’assessore regionale all’Ambiente Totò Cordaro, commentando la notizia dell’impugnativa, da parte del Consiglio dei ministri, della legge 19 del 2021 relativa a ”Modifiche alla legge regionale 10 agosto 2016, n. 16 in materia di compatibilità delle costruzioni realizzate in aree sottoposte a vincolo”.
“Chi oggi gioisce – riprende Cordaro – è nemico dei siciliani, ai quali finalmente, dopo venti anni, avevamo ridato certezza del diritto. Adesso dal governo nazionale e dal Parlamento ci attendiamo soluzioni a un problema che riguarda decine di migliaia di cittadini della nostra Isola e non soltanto un’impugnativa che ha il sapore della suggestione politica guidata dalla Sicilia, in considerazione che i due ministeri che hanno eccepito le osservazioni che hanno poi portato alla decisione del Consiglio dei ministri sono guidati dal Pd e dal Movimento 5 stelle. Non appena leggeremo le motivazioni, valuteremo se resistere davanti alla Corte costituzionale e o se intraprendere un percorso che non può non coinvolgere il Parlamento nazionale”.
Redazione – Palermo Post