Il Comune di Balestrate presenta un conto salatissimo alla società che gestisce il porto turistico, la Marina di Balestrate: 171.000 euro di Tari (Tassa sui Rifiuti) per l’anno 2018. Ma la Corte di Giustizia Tributaria dà ragione alla società, annullando la cartella esattoriale e condannando il Comune al pagamento delle spese processuali. Una sentenza che fa chiarezza su una vicenda controversa e che stabilisce un principio importante: la Tari è dovuta solo se l’attività è effettivamente in corso e se l’area è produttiva di rifiuti.
La vicenda ha inizio con la notifica, da parte del Comune di Balestrate, di un avviso di pagamento per la Tari relativa all’anno 2018. L’importo richiesto alla Marina di Balestrate, la società che gestisce il porto turistico, è di ben 171.000 euro. Una somma calcolata su un’area di 18.114 metri quadrati, oggetto di una concessione demaniale marittima rilasciata nel 2015. Il Comune contestava alla società l’omessa denuncia ai fini Tari per quell’anno, ritenendo che l’attività portuale fosse già operativa e, quindi, soggetta al pagamento della tassa sui rifiuti.
La Marina di Balestrate, ricevuta la cartella esattoriale, ha deciso di impugnare l’avviso di pagamento, presentando ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria. La società ha sostenuto che nel 2018 l’area portuale era ancora un cantiere, con lavori di infrastrutturazione in corso, iniziati nel 2016 e conclusi solo il 30 giugno 2022. Di conseguenza, la Marina di Balestrate riteneva di non essere tenuta al pagamento della Tari per il 2018, in quanto l’area non era ancora produttiva di rifiuti.
Il Comune Non si Costituisce in Giudizio: una Scelta Fatale
Un elemento che ha pesato sulla decisione della Corte è stata la mancata costituzione in giudizio del Comune di Balestrate. L’amministrazione comunale, pur avendo emesso la cartella esattoriale, non ha presentato alcuna controdeduzione alle tesi della Marina di Balestrate, lasciando di fatto i giudici senza elementi per valutare la fondatezza della richiesta di pagamento.
La Corte di Giustizia Tributaria ha accolto il ricorso della Marina di Balestrate, annullando la cartella esattoriale da 171.000 euro. I giudici hanno dato ragione alla società, riconoscendo che i lavori di infrastrutturazione del porto turistico si sono conclusi solo il 30 giugno 2022 e che, di conseguenza, la denuncia ai fini Tari doveva essere presentata nel corso di quell’annualità. “In assenza della costituzione dell’amministrazione comunale”, si legge nella sentenza, “i fatti esposti dalla società ricorrente devono essere posti a base della decisione di questa corte tributaria, in base ai criteri sulla ripartizione dell’onere probatorio e di disponibilità delle fonti probatorie”.
Conclusione: Vittoria per la Marina di Balestrate, il Comune Condannato alle Spese
La sentenza della Corte di Giustizia Tributaria rappresenta una vittoria per la Marina di Balestrate, che si vede riconoscere la correttezza della propria posizione. Il Comune di Balestrate, invece, esce sconfitto dalla vicenda, con l’annullamento della cartella esattoriale e la condanna al pagamento di 1.800 euro di spese processuali, più gli accessori di legge. Una sentenza che fa chiarezza su una questione controversa e che stabilisce un principio importante: la Tari è dovuta solo quando l’attività è effettivamente operativa e l’area è produttiva di rifiuti. Un monito per le amministrazioni comunali a prestare maggiore attenzione nella gestione delle entrate tributarie e a evitare richieste di pagamento infondate.