Il Museo Guttuso di Villa Cattolica a Bagheria sta per festeggiare un importante traguardo: il suo 50° anniversario dalla nascita. Sabato 24 febbraio, alle ore 18:00, il museo aprirà le porte del nuovo allestimento del secondo piano del corpo di fabbrica centrale, che ospiterà più di 190 opere donate da oltre 25 generosi benefattori e artisti.
In occasione di questa celebrazione, l’Amministrazione Comunale di Bagheria, in collaborazione con gli Archivi Guttuso e grazie al contributo dell’Assessorato dei Beni Culturali della Regione Siciliana, ha organizzato una serie di eventi e iniziative speciali. La conferenza stampa di presentazione dell’evento avrà luogo alle ore 16:30, durante la quale interverranno importanti figure dell’amministrazione e esperti del settore.
Tra i relatori, ci saranno il sindaco di Bagheria, Filippo Maria Tripoli, l’assessore alla Cultura Daniele Vella, e altri membri del Comitato Scientifico. Saranno presenti anche la presidente degli Archivi Guttuso, Tiziana Cristallini Carapezza Guttuso, e il direttore scientifico degli Archivi, Marco Carapezza.
L’evento vedrà la partecipazione di diversi artisti che hanno contribuito con le loro opere al nuovo allestimento del museo, oltre a rappresentanti regionali, sindaci del comprensorio e autorità civili e militari. Partner dell’evento sarà l’azienda Duca di Salaparuta, rappresentata dal suo direttore Roberto Magnisi.
Il sindaco Tripoli ha sottolineato l’importanza della valorizzazione del patrimonio artistico del Museo Guttuso e ha espresso la sua soddisfazione per il consolidamento degli obiettivi museali. Il vice sindaco e assessore alla Cultura, Daniele Vella, ha evidenziato l’incredibile esperienza che offre il museo Guttuso e ha anticipato un’ulteriore arricchimento con il nuovo allestimento.
Le opere esposte sono il frutto di donazioni e comodati d’uso di numerosi artisti, tra cui Antonio Vitale, Giuseppe Agnello, e molti altri. La nuova mostra promette di offrire ai visitatori un’esperienza artistica e culturale indimenticabile, un connubio tra passato e futuro che si riflette nelle opere esposte e nelle prospettive aperte dalla loro visione.