Da qualche giorno nel chiuso di Villa Filippina a Palermo si sta svolgendo la festa dell’unità. Francamente nessuno aveva prestato troppa attenzione all’evento organizzato dalla segreteria provinciale del PD di Palermo. Non soltanto perché il toto sindaco nel centrodestra, tra Lagalla, Salvini che rivendica la candidatura, Lentini che propone le primarie e Micchiché che lancia Tantillo, affascina un tantino di più. Ma perché questa festa é stata organizzata come una festa tra amici. Poca pubblicità, totale assenza di manifesti, presenza sui social media chiusa ad una cerchia di addetti ai lavori, pochissima attenzione ed una narrazione assente.
Eppure questa festa, nella storia é stata un’occasione di incontro, svago e dibattito per intere generazioni di palermitani, di tutte le fedi politiche, in qualche modo tra fine settembre ed i primi di ottobre si passava dal Giardino Inglese a vedere cosa facevano i “comunisti”, per andare ad ascoltare buona musica, per dibattere tanto della Città, quanto di quello che avveniva da un’altra parte del mondo.
I tempi sono cambiati, per carità, ma questa formula sbiadita fa oggettivamente tanta tristezza. Un momento fortemente voluto dal PD palermitano, che si stava avviando alla conclusione senza infamie e senza lode nell’oblio generale, finché oggi non é esplosa la polemica interna. Ad innescarla é Antonio Rubino, coordinatore Regionale di LeftWing. L’occasione é la presenza di Gianfranco Micchiché alla Festa dell’Unità. “Ho letto che Gianfranco Miccichè sarà fra i relatori alla Festa de l’Unità di Palermo all’interno di un dibattito che somiglia più al tentativo di costruire una coalizione pasticciata che ad un tavolo di discussione sulla Sicilia. Una situazione davvero imbarazzante” Così Antonio Rubino durante una riunione organizzativa per l’evento di giorno 11 ottobre che vedrà la presenza di Matteo Orfini a Palermo “Sappiamo bene – continua Rubino – che alla Festa è giusto interloquire anche con chi non sta nel nostro campo ma restiamo convinti della posizione espressa dal Segretario regionale Anthony Barbagallo: chi vuole interloquire con il Pd prima dichiari di essere alternativo a Musumeci ed al suo Governo. “Lanciare il “25 aprile della Sicilia” – conclude Rubino – ed al contempo dare cittadinanza politica al principale alleato del Presidente della Regione rischia di essere un elemento di confusione dannoso per il Pd e per il fronte delle opposizioni”.
Quanto meno grazie a Rubino e Micciché ci siamo accorti che a Palermo é in corso la festa dell’Unità.
Lorenzo Asta – Palermo Post