Palermo FC una piccola azienda, unica tra altre
Ormai i risultati negativi sono una lunga sequenza, che unita alla mancanza di impegno in campo ha fatto si che anche i più fervidi sostenitori del “Percorso” hanno iniziato a unirsi in una vibrante protesta contro la dirigenza rosanero. Non si contesta più solo l’allenatore, ma il malumore si è esteso alla Società, rea di assumere un atteggiamento troppo passivo e disinteressato di fronte al disastro sportivo a cui stiamo assistento.
Simbolicamente, sabato alle 19.30, alcuni dei principali gruppi attivi sui social media hanno pubblicato insieme lo stesso messaggio, un grido di rivolta, affinché qualcuno si assuma la responsabilità di quanto sta accadendo. Ma nonostante i malumori dei tifosi lo sconcertante silenzio della società continua. Sarà che nel calcio moderno i club sono gestiti come qualsiasi altra azienda? In realtà anche da un punto di vista aziendale, la mancanza di comunicazione del CFG sarebbe un comportamento assurdo, fuori da ogni logica. Per altro non è possibile paragonare l’esperienza palermitana con quella inglese, statunitense, spagnola o australiana. Un buon imprenditore deve tenere in considerazione i valori culturali e il background del luogo in cui decide di fare affari. Il progetto deve essere costruito attorno al cliente e alle realtà locali, altrimenti non può che fallire.
Per altro se è vero che il calcio è diventato un mero business, è anche vero che una squadra non può essere considerata come un’azienda qualsiasi. Perché i tifosi non sono semplici consumatori di un prodotto. Il calcio è passione, è uno stile di vita con i suoi codici, i suoi diritti e i suoi doveri. Non si può chiedere il sostegno dei tifosi e ignorarli quando chiedono alla società di assumersi le proprie responsabilità. Se si vuole trattare questo sport come un business, allora bisogna anche prendere in considerazione il feedback, che arriva dai tifosi/clienti, come fa qualsiasi azienda nel 2023. Perciò, a prescindere della situazione, il CGF ignorando i tifosi sta commettendo un gravissimo errore, anche dal punto di vista commerciale. Detto questo, c’è anche un’ingenuità di fondo della tifoseria rosanero che pensa che il CFG abbia a cuore i risultati calcistichi del Palermo.
Business tip: come fare milioni senza spendere un centesimo?
Dransfield, Chief Strategy officer del City Group (responsabile della strategia, dello sviluppo del business e delle iniziative) ha dichiarato nel 2017: “In termini molto pratici, possiamo avere più scout in più posti che guardano più partite, più giocatori e raccolgono dati e informazioni più efficaci che ci consentono di prendere decisioni per investimenti migliori nella scelta dei giocatori“.
A titolo esemplificativo seguiamo i passaggi di Aaron Mooy che entra nella galassia City al Melbourne City acquistato dal Western Sidney Wanderers. Da Melbourne passa direttamente al Manchester City, che successivamente lo ha ceduto in prestito a Huddersfield, che alla fine ha deciso di acquistarlo, generamdo un profitto di 8 milioni per il Manchester City, senza spendere nulla!
Grazie alla proprietà di diversi club in diversi Paesi, la Società è così in grado di concludere affari più rapidamente e a prezzi inferiori a quelli di mercato. Inoltre i calciatori comunitari che non hanno potuto ottenere i permessi di lavoro dopo la Brexit, sono ora in grado di raggiungere altre squadre satellite e di essere ri-acquistati a un prezzo molto più basso se si dovessero rivelare da Manchester. Proprio il Manchester City è la punta di diamante del CFG, mentre parte della costellazione degli altri club, sono satelliti che esistono solo per generare denaro attraverso acquisti e vendite (in quest’ottica di acquisti di Desplanches e Vasic e di molti altri primavera, come l’arrivo di Claudio Gomes comunitario, diventato uno straniero in più in Inghilterra). Un modello mutuato anche dal gruppo Red Bull che ha nel RB Leipzig il club di punta.
Uno schema di business distante anni luce dall’approccio tutto emotivo di chi vive il calcio in Italia ed in particolar modo nel meridione del paese.
Ma è un modello vantaggioso economicamente?
Il CFG ha speso oltre 1 miliardo di sterline in acquisti e trasferimenti dal 2008 e il Manchester City è valutato 2 miliardi. Ma come ha detto un eminente dirigente del CFG : “se aveste investito 1 miliardo di sterline nel Nasdaq nel 2008, il vostro investimento sarebbe valso 5,7 miliardi alla fine del 2019”.
È stato calcolato che, anche se il Man City vincesse la Champions League ogni anno per 10 anni, il CFG sarebbe comunque in perdita di 1 miliardo di sterline.
Nel mondo degli affari, esiste qualcosa di più importante del denaro stesso? Perché lo sceicco Mansour continua ad investire denaro in un’impresa in costante perdita? Per l’immagine. Il fatto di possedere club di calcio in vari paesi gli conferisce una maggiore reputazione e favorisce gli affari ad Abu Dhabi, mettendo un velo sui pessimi record del Paese nell’ambito dei diritti umani e sul suo coinvolgimento nella guerra in Yemen. Aumenta la sua sfera di influenza, dandogli una fetta consistente dello sport più seguito al mondo, e crea relazioni strategiche tra gli Emirati Arabi Uniti e altri Paesi. È con la stessa strategia che il Qatar ha potuto ospitare la Coppa del Mondo: l’influenza e la ricchezza del Qatar sono diventate improvvisamente più importanti delle vite degli schiavi del terzo mondo perse per costruire stadi nuovi.
Il Palermo FC è solo un piccolo ingranaggio di questo sistema, quello che per noi è amore puro, per qualcuno negli Emirati Arabi è un ingranaggio di un sistema molto più grande, il cui destino dipende esclusivamente dal vantaggio che ne può trarre il centro del sistema stesso.
Articolo di alto profilo che condivido. Complimenti per l’analisi molto acuta e documentata