“Lo stadio e la squadra del Palermo sono patrimonio dell’intera città, da tutelare, valorizzare e rilanciare. Con questi obiettivi si muove l’azione di approfondimento e proposta della Prima Commissione”. Così si conclude la nota stampa dei consiglieri comunali. E non ci sono più le mezze stagioni, aggiungerei. Fa comunque piacere sapere che oggi alcuni consiglieri comunali hanno scoperto che a Palermo esiste uno stadio comunale nel quale dal 1990-91 gioca una squadra i cui colori sociali sono rosa nero. Vorremmo capire perché mai una commissione di consiglieri comunale dovrebbe rappresentare gli interessi dell’intera Città? Un’idea bizzarra, se si tiene conto che questo consiglio comunale è stato votato da meno di un palermitano su due. Eppure appena si è aperta la possibilità di fondi pubblici da usare per uno stadio che nei trent’anni precedenti è stato abbandonato dalla politica ecco le antenne dei consiglieri comunali che cominciano ad illuminarsi.
Così nel tardo pomeriggio è arrivata anche la nota di Dario Mirri, il grande assente nell’incontro questa mattina tra commissione e dirigenza rosanero (rappresentata da Gardini).
“Due anni fa abbiamo commissionato all’Istituto del credito sportivo uno studio di pre-fattibilità sulla ristrutturazione dello stadio. L’abbiamo presentato alla Regione e al Comune, e all’epoca c’erano un altro presidente regionale e un altro sindaco: la volontà del Palermo è quella di ristrutturare il Barbera acquisendone la proprietà”. Lo ha detto il presidente del Palermo Dario Mirri intervenendo alla Via dei librai nello spazio Isola Robinson. “Siamo pronti a fare anche come è accaduto a Udine, Bergamo o Reggio Emilia – ha proseguito Mirri – acquisendo il diritto di superficie. Il nostro intendimento era e resta quello anche adesso. La sovrintendenza di Palermo, che ringrazio ogni volta che posso, ha già dato un parere di pre-fattibilità favorevole. Non è sempre vero che le istituzioni non ti aiutano”.
A chi gli ha fatto notare che se c’è la volontà di un privato di prendersi l’incombenza di ristrutturare un bene comunale l’amministrazione dovrebbe fare di tutto per agevolare l’intervento, Mirri ha risposto che “questo è un discorso troppo logico e razionale – le parole del presidente del Palermo – purtroppo non sempre funziona così. In un’amministrazione comunale non c’è solo il sindaco o l’assessore, ci sono mille componenti. La difficoltà politica è fare in modo che tutti siano logici e razionali. Faccio fatica a capire cosa vuole fare il comune di Palermo”.
Ecco per una volta siamo in totale armonia con il Presidente Rosa Nero. Il Barbera deve essere del Palermo, la casa di tutti i tifosi rosanero, non finiremo mai di ripeterlo.
Rabbrividisco all’orrore di un ridimensionamento del barbera, bene ha fatto la federazione ad escluderci… Qualcuno ha avuto la faccia tosta di proporre una capienza tra i 16 mila ed i 24 mila, roba da paesone di provincia, che schifo!!!!
Si voleva un ridimensionamento e si e’ avuto, ora Cagliari, Firenze e Verona preferite a Palermo…. Dobbiamo sempre agire da 5a città d’Italia, anche nei progetti e nelle ambizioni, non sciorinare il titolo di grande città per criticare chi esclude noi, resi piccoli piccoli, da un grande evento. Decidiamo cosa essere: paesone da un mln di abitanti, come giustamente e affettuosamente ci definiscono i catanesi, che nel 2018, pur di vincere qualcosa, competeva con paesini…. o grande città che aspira ad un ruolo di protagonista nel Mediterraneo.
In quest’ultimo caso dovremmo ambire ad ospitare anche finali europee.. Potenzialmente non abbiamo nulla in meno rispetto a Manchester (stadio da 60 mila) , se non la mentalità di ostinata e ostentata inferiorità che contraddistingue ogni scelta infrastrutturale della città, dalla mobilità allo sport.
Buon ridimensionamento a tutti, io no entrerò mai più in un piccolo barbera, un aquila non potrà mai avere un nido da passerotto!!!! Una proposta di tal fatta, ridicola, assurda, ci può anche stare, è umano sparare cazzate colossali, ma fa specie vedere l’appoggio mediatico di tanti giornalisti locali!!! Volete essere piccoli, bene, giusta allora l’esclusione, non lamentatevi, nemmeno un progetto si è messo sul piatto, le uniche ipotesi riguardano il ridimensionamento col pretesto di vincoli ambientali dove insistono palazzi anche di 20 piani e con la scusa, ancora più pretestuosa, dell’occultamento di monte pellegrino, alto 609 m!!!
Si scelga un’altra area piuttosto se ci sono siffatti problemi…. Perché abbattere, rimpicciolire, ridimensionare non è per niente rispettoso e del blasone di squadra e città, e della storia stessa dello stadio che, solo a parole, si dice di voler preservare