Sta montando sempre di più la vicenda legata ad uno dei luoghi più rappresentativi della cultura libraria della città di Palermo.
Tra i primi a dare la propria solidarietà all’istituto Gramsci, Salvo Altadonna docente e responsabile regionale PD Sicilia Istruzione Formazione e contrasto alla povertà educativa.
“Il regolamento relativo alla gestione dei beni di proprietà del comune – dichiara Altadonna – prevede al suo interno diverse forme di concessione degli spazi che risultano in capo al patrimonio.
L’istituto Gramsci ha avuto applicato il canone di cui all’art. 8 del regolamento, nella misura del 40% rispetto al valore di mercato.
Di fatto i soldi richiesti dal Comune di Palermo giusti. “C’è da dire che sin dalla stipula del contratto l’istituto aveva chiesto che venisse applicato, come d’altronde l’amministrazione ha fatto con altri spazi ed altri soggetti, quanto previsto dall’art.16 comma 4 del medesimo regolamento, ovvero, la compensazione o conguaglio del canone dovuto a fronte dell’erogazione di servizio di utilità sociale ed istituzionale”.
Una scelta politica quella di non applicare il conguaglio all’istituzione: “È a questo punto che avviene il cortocircuito tra i funzionari del settore e Sindaco. Lo stesso comma 4 dice che la valutazione qualitativa dei servizi erogati compete ai dirigenti del settore i quali sembra non abbiano mai ritenuto di applicare al Gramsci questa fattispecie.
Il destino dell’istituto Gramsci dipende dal valore che diamo a questo bene bibliotecario e sociale. Il suo valore va ben oltre la nostre città e non possiamo che collocarlo nel suo genere tra i più rilevanti del nostro paese. La sua mission è strettamente legata alla raccolta ed alla tutela del patrimonio della Sicilia e del suo ruolo nell’area del Mediterraneo. Su quanto peso diamo a questa mission si gioca il futuro dell’istituto.
Per quanto trovi ingiustificata la scelta di non considerare le attività erogate dall’istituto come valide per la compensazione del canone ritengo che non sia possibile attuare in forma retroattiva la norma, per cui il debito contratto andrà saldato e su questo credo che la strada maestra sia quella di una sottoscrizione.
Sul futuro dell’istituto è ovvio che auspico un rinnovo di contratto che questa volta preveda la compensazione del canone anche tenuto conto di quanto spesso la Politica abbia utilizzato quello spazio fregiandosi di farlo. Su questa strada si potrebbe anche prevedere una compensazione del pregresso.
Nei prossimi giorni cercherò di coinvolgere il Partito anche a livello nazionale perché risulta impensabile non collocare una così importante questione all’attenzione del governo.
Redazione – Palermo Post