“Le carceri italiane sono un incubo da tempo, sono luoghi dove la gente non viene rieducata ma posti di pena e, a volte, anche tutto il sistema è vessatorio”, Lo ha detto Salvatore Cuffaro. l’ex presidente della Regione Siciliana che ha scontato cinque dei sette anni di pena inflitti, presso il carcere di Rebibbia a Roma, per favoreggiamento verso persone appartenenti a Cosa nostra e rivelazione di segreto istruttorio, a Palermo, nel corso del convegno ‘Né pena di morte, ne morti per pena’.
“Il problema non è solo per il sovraffollamento, con stanze con il 30-40% di gente in più rispetto a quanto le celle ne potrebbero contenere, ma perché tutto il sistema che riguarda i servizi primari è vessatorio – ha aggiunto Salvatore Cuffaro-. Le celle diventano un luogo di sofferenza e proprio per questo l’Italia è stata redarguita dalla Corte dei diritti europei. Le celle purtroppo diventano luoghi dove la gente si lascia morire. Nel nostro Paese è sempre più in aumento, infatti, il numero di suicidi in cella: ci sono più suicidi nelle carceri italiane di quanto ne faccia la pena di morte negli Stati dove è ammessa. Un paese di diritti come il nostro non può non attenzionare ed umanizzare un luogo dove la gente, anche se ha sbagliato va rieducata, salvando dignità”.
Redazione – Palermo Post