Il primo novembre del 1900 veniva fondata la prima squadra di calcio della città di Palermo, con l’intento di coprirsi di gloria nel nuovo sport, tanto in voga oltre manica, grazie alla comunità inglese che a quell’epoca era cospicua ed intratteneva rapporti costanti con la borghesia Palermitana. Si deve proprio ad un giovane della borghesia del capoluogo siciliano, che aveva conosciuto il football in Inghilterra, la nascita del primo club calcistico della città. Ignazio Majo Pagano propose infatti ad altri giovani dell’alta società palermitana di fondare un club per sviluppare il gioco del calcio. Nacque così l’Anglo-Palermitan Athletic and Foot-Ball Club.
Pochi anni dopo il passaggio di colori dal bianco e azzurro al rosa nero, si dice a simboleggiare il dolce del rosolio e l’amaro dell’amaro, due prodotti della famiglia Whitaker, tra i maggiori sponsor dell’avventura di Majo Pagano. In oltre un secolo di storia la squadra di calcio di Palermo (Palermo FC, US Palermo e ancora Palermo FC) ha sempre stentato ad emergere e ad imporsi nel panorama calcistico nazionale, nonostante un grande bacino d’utenza ed una tifoseria considerata tra le più calde d’Italia.
Al dolce delle promozioni è sempre seguito l’amaro delle retrocessioni, al dolce delle finali è sempre seguito l’amaro delle sconfitte e di ben due radizioni. Una assurda nel 1986, voluta e pretesa dal Matarrese, probabilmente il peggior presidente della storia della FIGC e la seconda nel 2018, con motivazioni solide, ma al culmine di anni di persecuzione all’Ex Patron Zamparini, colui che più di tutti si era avvicinato alla Gloria.
Ad un passo dalla Gloria
Una squadra che nella propria bacheca può vantare pochissimi trofei: la vittoria di campionati di serie B e serie C, una coppa Italia di serie C ed uno scudetto primavera. Per tre volte i tifosi rosa nero hanno bevuto l’amaro dopo la faticosa conquista della finale di coppa Italia, il trofeo maledetto per i colori rosanero.
Le prime due finali negli anni ’70, sotto la presidenza di Renzo Barbera, entrambe conquistata dalla serie B. Quella del 1974 in particolar modo fu un vero e proprio scippo. L’arbitro Gonnella concesse un rigore inesistente (per ammissione dello stesso Bulgarelli) al Bologna, nell’ultimo minuto di gioco, che gelò il popolo rosanero, che aveva gremito gli spalti dell’Olimpico di Roma. Finì 5-4 dopo i calci di rigore per gli emiliani. La seconda finale fu quella del 1979, ancora con Renzo Barbera alla presidenza, contro la Juventus di Trapattoni. Questa volta giocata a Napoli e Palermo raggiunto ancora nei minuti finali sull’1-1 e poi beffato a 3 minuti dalla fine dei supplementari da un gol dell’Ex Causio. La terza finale persa porta invece la firma del presidente Zamparini, sicuramente ad oggi quello che ha portato i colori Rosa Nero più in alto. È il 28 Maggio del 2011 quando l’Inter stellare di Leonardo spegne i sogni di 40.000 palermitani con un netto 3-1.