Il gip Fabio Pilato ha respinto la richiesta del proprietario degli immobili, Filippo Basile, dove é sorta la Virgin Active. Di seguito e motivazioni del GIP:
“Pur ribadendosi il convincimento circa l’insussistenza del periculum in mora e dell’assenza di un apprezzabile aggravamento del carico urbanistico preesistente, deve rilevarsi che, anche la rivalutazione di tale profilo ai fini di un eventuale dissequestro, rimane preclusa per effetto del giudicato cautelare formatosi con la citata sentenza N. 21088/21, che ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso di legittimità presentato dall’odierno ricorrente, si ritiene, tuttavia, che l’eccessivo prolungarsi della fase delle indagini preliminari nella permanenza di un sequestro, si presenti eccessivamente penalizzante per le posizioni giuridiche coinvolte e riproponga la questione, mai risolta, della giusta simmetria che deve mantenersi fra il procedimento cautelare ed il giudizio di merito.
Invero, l’accezione restrittiva del fumus delicti, appiattita sul sindacato ”dell’astratta configurabilità di un reato”, postula la necessità di una celere definizione del procedimento principale, non potendo ammettersi che il sacrificio provvisorio dei diritti patrimoniali e alle libertà personali, imposto con un provvedimento interinale fondato su una delibazione prognostica degli atti, si prolunghi ad libitum senza il pronto intervento di una verifica processuale. L’eccessiva durata del sequestro comporta una sostanziale frustrazione dei diritti della difesa che, rimanendo imprigionata fra lo steccato dell’astratta configurabilità del reato e la barriera del giudicato cautelare, viene privata del diritto di interloquire sul merito della fattispecie e di far valere le proprie argomentazioni”. “Nel caso di specie, una volta escluso il pericolo di crollo originariamente paventato, si ritiene che l’eccessiva durata del sequestro realizzi una oggettiva sproporzione fra reali esigenze di tutela preventiva e ripercussioni pratiche scaturenti dalla totale paralisi di un’attività produttiva (dipendenti, depauperamenti aziendali etc.).
Considerato che l’aggravio del carico urbanistico è stato individuato, dal Pm e dal Tribunale, nel maggiore sfruttamento delle opere di urbanizzazione (impianti fognari, viabilità etc.) – a causa della superiore capacità erogativa di prestazioni del nuovo centro polisportivo Virgin rispetto a quello preesistente (Avant Garden) -, ben potrebbe profilarsi la via dell’immediata ripresa delle attività attraverso una limitazione numerica dell’afflusso di pubblico, ovvero mediante una selezione delle attività sportive contemporaneamente praticabili, onde contenere lo sfruttamento dei servizi entro il limite del carico urbanistico preesistente. Un simile provvedimento non può tuttavia essere adottato in questa sede, non tanto perché difetta una esplicita domanda in tal senso, quanto perché non si dispone di quegli elementi concreti di valutazione che consentirebbero di effettuare una scelta. Nulla osta ovviamente che tale soluzione venga perseguita dalle parti attraverso un’analisi concreta delle singole discipline fornite dal centro sportivo”. I
La Palestra Virgin Active si Via Ventura, aveva aperto i battenti nel 2019, un investimento significativo che stava riscuotendo un importante successo. Fino al sequestro per abusi edilizi da parte della Polizia Municipale di Palermo. Abusi a cui la Virgin era risultata essere assolutamente estranea e che riguardano la proprietà dell’immobile a cui non resta altro che rivolgersi al Tribunale del Riesame.
Redazione – Palermo Post