Oggi l’Istituto Mamiani ha ospitato don Antonio Coluccia, sacerdote impegnato a Roma contro la malavita e il malaffare. Il suo impegno si rivolge ai ragazzi dei quartieri difficili della capitale, con l’obiettivo di liberarli dalla schiavitù della droga; per questo motivo, è costretto a vivere sotto scorta.
Al Quarticciolo, don Antonio riceve gli insulti dei narcotrafficanti e raccoglie le confessioni dei tossicodipendenti. «Il mio Giubileo è salvarli», afferma. Un giovane ha raccontato: «Di giorno faccio il parrucchiere, di notte mescolo l’alcol con il crack per aumentare lo sballo».
L’incontro con gli studenti è stato un’occasione per sensibilizzarli all’importanza di una vita buona e degna, libera dalla criminalità e dalla droga.
Don Coluccia è stato accolto dal preside, Prof. Angelo Cinà, e dalla direttrice, Dott.ssa Alessandra Veronese.
Nel suo saluto, il preside ha ribadito l’importanza dell’incontro, in linea con le indicazioni ministeriali sull’Educazione Civica. Ha sottolineato l’obiettivo di formare gli alunni al rispetto della dignità della persona e ai valori di una vita retta, esortandoli a diventare “rompiscatole” costruttivi – sull’esempio di figure come Socrate, Falcone, Borsellino e don Pino Puglisi – affinché il male venga contrastato e i giovani possano aspirare a vera felicità e libertà.
Questo incontro sottolinea l’obbligo della scuola di formare le coscienze sia sul piano culturale che civile.

No alla Droga. Al Mamiani una mattina con Don Coluccia
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