Telegramma aperto alla chiesa:
cara chiesa, che da secoli e secoli, senza perderti d’animo, predichi bene e razzoli mali, perché non la smetti di imporre la castità ai tuoi iscritti sul libro paga? Insomma…a fare ‘ste figure de merda a livello nazionale, ma picchi?! Ora dico io, ‘un c’abbastavano i mummi ‘nta a favorita, vogliamo rendere famosa anche Pian del Lago a Caltanissetta? Ma la cosa che, cara chiesa, mi fa incazzare è che a mummiare, con grande sorpresa del povero concittadino che lo ha scoperto, stavolta c’era un tuo adepto.
Insomma, un parrino, lo stesso che la domenica distribuisce ostie e vino, si ascolta i peccati del mondo e benedice padri, figli, madri e figlie…meglio se queste ultime sono anche sportive.
Quindi, cara chiesa, tanto per capirci, stu parrino, in un momento di debolezza, si mette a spiare, dalla finestra dello spogliatoio del palazzetto dello sport, i sinuosi culi delle ragazze della locale squadra di pallavolo, dopo uno dei tanti allenamenti. Ovviamente, un omino tutto nero, che mummia appizzato ‘nta u davanzali non passa proprio inosservato e viene scoperto con le mani nella marmellata (diciamolo così) e lascia talmente esterrefatti tutti nca’ gli stessi poliziotti sapperu a taliare ‘nta facci più che sbalorditi, imbarazzati. E alla fine, dunque, cosa fai, cara chiesa…allo schifiu generale, provi sempre a mettere le pezze! E via, quindi, a visite ufficiali del vescovo, con tante eminentissime scuse e sacre fotografie tra le ragazze in casta tenuta sportiva. Insomma, come si dice in Sicilia, “nenti fari ca nenti si sapi”.
Nenti fari ca nenti si sapi

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