Mettiti in posa. Ti regalo un ricordo

Francesca Arichetta
da Francesca Arichetta
4 Minuti di lettura

Mettiti in posa, ti regalo un ricordo.

Pubblicità

Ci ritroviamo nella vita di tutti i giorni a vivere infiniti momenti e sensazioni senza, a volte, mai riuscirle a comunicare. Quanto tempo si passa a cercare di farsi capire dagli altri, a cercare di spiegare una propria emozione traducendola in qualche frase di senso compiuto? Quando poi effettivamente basta una fotografia, uno scatto di un particolare momento per spiegare, senza parole, in silenzio, un’attimo. L’arte della fotografia è magica perchè non può mentire. Cattura tutte quelle tracce che spesso all’occhio di tutti noi, immersi nella vita frenetica dei nostri giorni, sfuggono.

Creare un ricordo

Ho passato svariato tempo a guardare come gli altri riuscissero attraverso un obiettivo a catturare un ricordo. E ho sempre sperato che qualcuno me ne potesse regalare uno attraverso una foto. Così ho preso una macchina fotografica, un semplice cellulare o una di quelle vecchie macchinette analogiche e ho incominciato a scattare. Alberi, foglie, fiori, mare, montagne, strade. Qualsiasi cosa passasse sotto i miei occhi. A volte ho cercato anche di fotografare la notte.

Poi sono passata ai volti, alle smorfie, alle risate fatte di cuore, alle facce arrabbiate, o ai volti immersi di pensieri. Ho incomiciato a scattare ciò che più amavo e, facendolo, me ne innamoravo sempre di più. Quando incominci a perlustrare e capire un’arte così, poi non ne fai più a meno. Spesso si ha la smania di voler catturare ogni momento per far si che niente possa essere dimenticato e per poi riviverlo all’infinito, tutte le volte che vuoi.

Andy Warhol diceva: “La cosa migliore di una fotografia è che non cambia mai, anche quando le persone in essa lo fanno”. Quante volte ci siamo ritrovati a fissare per minuti interminabili una foto per cercare di rivevere le sensazioni congelate in quello scatto? Quante volte, negli album di famiglia o nella galleria dei nostri smartphone ci siamo messi a guardare facce conosciute, ormai diventate sconosciute? Quanti volti ci illudiamo di aver dimenticato, per poi invece ritrovarceli, lì, in posa e ricordarne, tutto d’un tratto, ogni lineamento? Per molti potrebbe essere un eterno calvario, per altri un’appiglio e per altri ancora motivo di un sorriso in più. La fotografia è un mix letale di sensazioni, è questo il bello.

“Mal d’Africa”

Un esempio è il grande Franco Battiato, che in una sua celebre canzone “Mal d’Africa“, il detto conosciuto anche come “il più bel male del mondo”, riconduce una fotografia a un ricordo:

“Saturday night I’m a dreamerI can’t live without youOn my own, lies a photographPlease come back and stand by me”

Questi versi, rappresentano in pieno uno dei “mix letali” di sensazioni che la fotografia lascia: la nostalgia. Sentimento persistente che emerge spesso davanti ad un ricordo, ad uno scatto.

In questo brano, Battiato, racconta, quindi, la nostalgia che si prova a lasciare la propria terra, le proprie origini per doversi recare altrove. E, in inglese, canta per la sua lei, che gli manca e vorrebbe che ritornasse. La fotografia che “gli giace accanto”, rappresenta per lui, in quell’istante, uno dei pochi modi che ha per ricordarne ogni suo dettaglio e trarne, così, un po’ più di pace.

 

Regalatevi ricordi.

Francesca Arichetta

 

 

 

 

 

 

Condividi Articolo
1 commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.