Mafia e Usura a Bagheria, il gup del Tribunale di Palermo Clelia Maltese ha condannato dieci persone nel processo “Araldo”, celebrato col rito abbreviato. Il processo fu allestito per un giro di usura che avrebbe coinvolto anche appartenenti all’associazione mafiosa. Con gli sconti di un terzo previsto per il procedimento alternativo, l’avvocato Alessandro Del Giudice, che rispondeva di concorso esterno e ha ottenuto pure la speciale riduzione per la collaborazione con la giustizia, ha avuto 5 anni e 2 mesi.
Mafia e Usura a braccetto nell’hinterland orientale della metropoli, così arriva la condanna a un anno al boss di Bagheria (Palermo) Pino Scaduto, che è stato rimesso in libertà, mentre all’altro bagherese Giovanni Di Salvo, detto Gino, sono toccati 5 anni e 8 mesi. All’imprenditore Simone Nappini 3 anni e 4 mesi, due mesi in più di Gioacchino Focarino, mentre Antonino Troia ne ha avuti 2 e otto mesi, Giovanni Riela un anno e 8 mesi, Antonino Saverino e Vincenzo Fucarino 6 mesi a testa.
Condannato infine pure Atanasio Alcamo, che ha avuto 4 mesi: nei giorni scorsi era stato riarrestato perché coinvolto in un’altra operazione dei carabinieri su un traffico di droga tra la Campania, la Calabria e la Sicilia. Nel processo l’associazione Addiopizzo ha assistito una vittima di usura, che si è costituita parte civile e ha ottenuto un risarcimento di quattromila euro. Coinvolto pure in un’altra inchiesta, l’avvocato Del Giudice aveva deciso di collaborare con la giustizia.