Le braccia sono incrociate in alto in segno di rivolta. L’immagine è in movimento, il passaggio repentino tra i volti rappresenta il cambiamento e l’assenza di barriere. Il corpo, forte e potente ma fragile al tempo stesso, è immerso in un lago di colore che lo collega all’architettura del quartiere. Adesso su un muro altro 25 metri di via Giuseppe di Vittorio nel quartiere Sperone alla periferia di Palermo campeggia un nuovo, grande, murale, realizzato dalle Medianeras, Vanesa Galdeano e Analí Chanquía, due artiste argentine.
L’opera è stata consegnata alla città attraverso una visual art experience realizzata da Odd Agency, in una festa che ha visto salire sul palco La Rappresentante di Lista, i Joker Smoker, NTNTN e gli Shakalab, accanto ad alcuni giovanissimi rapper nati e cresciuti nel quartiere come Kilo Kg, Ohdio, La Flèche – 3TR3, Kid Gamma, accerchiati da ragazzini e ragazzine che sembrano troppo grandi per l’età che hanno. Un evento, quello del 22 ottobre, dedicato agli abitanti di tutte le periferie del mondo, che segna uno step importante di Sperone167, il progetto che da alcuni mesi sta cambiando il volto del quartiere noto per essere la più grande piazza di spaccio della Sicilia, con diverse operazioni come la bonifica dell’aiuola antistante il muro oggetto dell’intervento, la realizzazione di murales, workshop gratuiti rivolti ai bambini e alle famiglie, laboratori di circo sociale, presentazioni di libri e passeggiate guidate con un valore di fondo: generare bellezza, prendersi cura degli spazi e delle persone.
«Sperone167 è una rivoluzione, l’arte è rivoluzione – dice il rapper Roberto Costantino, in arte Kilo Kg, quando scende dal palco. – Ora vivo a Milano da due anni ma come canto in un pezzo del mio EP “entro allo Sperone ed esco allo Sperone”. Non dimentico le mie origini e anzi voglio fare conoscere a tutta Italia quello che allo Sperone c’è e quello che non c’è. Per la stampa, per la gente, fino a questo momento lo Sperone è stato solo spaccio, rapine, tossicodipendenza. Sperone167 sta catalizzando tanta energia e sta facendo sì che anche questa periferia, come altre d’Italia, possa sbocciare attraverso l’arte, la musica e la cultura che è l’unica cosa che può salvare una periferia del genere, perché i bambini anziché stare per strada devono avere doposcuola, servizi, centri culturali, qui come in tutto il mondo».
Nato la scorsa primavera da un’idea degli artisti Igor Scalisi Palminteri e Chekos, Sperone167 è un progetto, o come la chiamano gli ideatori “un’alleanza creativa”, che unisce artisti, istituti scolastici e abitanti dei quartieri Sperone di Palermo e 167 di Lecce, posti ai margini delle rispettive città, e della società, attraverso il linguaggio dell’arte. Parte dalla constatazione di una serie di negazioni che rappresentano la cifra di questi posti – infanzia negata, diritti negati, spazi negati – per impegnarsi attivamente nel cambiamento attraverso l’arte e la cultura, rafforzando il senso di comunità, prendendosi cura dei luoghi e quindi delle persone, «perché dalla qualità dei beni comuni materiali e immateriali dipende la qualità della nostra vita e di quella degli altri», dicono gli organizzatori. «È questo il percorso di Sperone167 – si legge sul sito web del progetto – un movimento culturale nato dal basso e spinto dalla convinzione che qualsiasi cambiamento rivoluzionario possa e debba partire dalle periferie del mondo».
Il progetto non usufruisce di fondi pubblici, né beneficia di patrocini a titolo oneroso o a titolo gratuito di alcun ente pubblico. L’unica forma di finanziamento è il crowdfunding che è stato sostenuto da grandi nomi della musica, dell’arte e dello sport, tra cui Coez, Brunori Sas, La Rappresentante di Lista, i Sud Sound System, Dimartino, Roy Paci, Palermo Calcio Popolare, Spartak Lecce, Palestra Popolare Palermo, Ivan Fiore, Supremo73, Ghetto Eden, Lampadread, Shakalab.
«La pittura, i dipinti sono un pretesto. Il nostro obiettivo è la bellezza, quella che puoi incontrare per strada ogni giorno. Sperone167 è rivolto alle persone delle periferie ma non solo, di quei luoghi dimenticati, spesso non curati con le quali vogliamo costruire un percorso di autodeterminazione», spiega Igor Scalisi Palminteri. E lo fa a partire dalla scuola che, non a caso, è uno dei pilastri del progetto perché fa capire ai più piccoli quanto la bellezza, la cura degli spazi in cui vivono sia importante e perché si apre al quartiere, come dice la preside dell’Istituto comprensivo Sperone-Pertini Antonella Di Bartolo, e si mette al servizio non soltanto dei bambini e delle bambine ma anche della comunità nella sua interezza.
L’alleanza creativa adesso continuerà con scambi di respiro internazionale per i due quartieri e, nell’immediato futuro, con un intervento all’interno del carcere Malaspina di Palermo e la promozione nel circuito dei festival del docufilm “Sperone167” di Davide Currao che racconta la prima fase dello scambio tra Palermo e Lecce.