L’arte entra nelle carceri di Palermo

Redazione
da Redazione
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E’ partito il progetto Graffiti Art in Prison, del Sistema Museale dell’Università degli Studi di Palermo (Simua), in partenariato con il Kunsthistorische Institut in Florenz – Max-Planck-Institut, il Dems dell’Università di Palermo, l’Università di Saragozza e l’Accademia di Arte e Design – Abadir di Catania, finanziato nell’ambito del programma europeo Erasmus+ col patrocinio del Ministero della Giustizia e del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria.

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Il progetto, che si propone di portare l’arte in carcere,  prevede il coinvolgimento di cinque artiste provenienti da ambiti disciplinari differenti quali video, fotografia, design progettuale, azioni partecipative, interventi su scala urbana, in collaborazione con le case di reclusione Ucciardone e Pagliarelli e l’ Istituto Minorile Malaspina  di Palermo. Peraltro è stata siglata una partnership con Sky Arte per il film-documentario realizzato da Chiara Agnello.

“Graffiti Art in Prison – spiega il rettore dell’Università di Palermo Massimo Midiri – valorizza la sinergia tra arte, cultura e formazione, genera un forte legame tra società e mondo accademico nel segno dell’inclusione sociale e della promozione umana, contribuendo alla qualità della vita nei penitenziari”.

Nello specifico, l’obiettivo è di intraprendere nuovi percorsi di apprendimento e di inclusione sociale attraverso i linguaggi delle arti contemporanee, i quali sono in grado di sollecitare nuove forme di recupero alla socialità e di avvicinare ambiti sociali solo apparentemente distanti, come quello dell’alta formazione universitaria con il delicato contesto delle carceri.

 

Infatti, 20 dottorandi coinvolti nel progetto entreranno nelle carceri sia intellettualmente che fisicamente, maturando in tre anni un’esperienza non solo scientifica e artistica, ma anche acquisendo gli strumenti necessari per colmare il “gap” esistente fra il mondo dell’università e la società. I dottorandi, affiancati da artisti, porteranno l’arte in carcere con l’uso di diversi linguaggi contemporanei, dal graffito all’affresco, al video, alla poesia visiva, al disegno.

Inoltre, i progetti espositivi e la digitalizzazione degli ambienti storici porteranno alla valorizzazione museale e alla accessibilità turistica del prezioso repertorio iconografico e scritturale dei graffiti delle Carceri del Complesso Monumentale dello Steri, patrimonio di tutti.

Il direttore del Carcere Ucciardone di Palermo Fabio Prestopino, sottolinea in proposito che la comunità dell’Ucciardone accoglierà con gioia il progetto di Matilde Cassani inserendolo armonicamente all’interno della cinta muraria borbonica, aggiungendo un elemento artistico a quello storico”.

 

I progetti saranno realizzati nel corso del 2022-2023 con la collaborazione dell’Associazione Acrobazie di Palermo, specializzata in pratiche sociali e di welfare culturale. I risultati saranno presentati in un progetto espositivo all’Università di Palermo nel 2023.

 

Alessandra Caccavo- Palermo Post

 

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