Malgrado i video promozionali della società, malgrado le promesse, in quella che doveva essere l’estate di inizio del nuovo ciclo rosanero, il Barbera continua ad essere un affascinante vecchietto sulla via del tramonto. Nelle intenzioni i proventi del concerto di Vasco Rossi dovevano essere usati per un restyling necessario ed urgente, che appare un miraggio anche quest’anno. Bagni, Copertura, Sediolini, Accesso Disabili non possono più aspettare. Ma, evidentemente, nonostante il sold out, il denaro dei concerti è bastato esclusivamente per ripristinare il manto erboso, da sempre uno dei migliori tappeti della nazione.
Nel frattempo il management societario del Palermo FC, che ha la struttura in gestione, ha avviato una campagna abbonamenti che si sta chiudendo in sordina poco al di sotto, o in pareggio se negli ultimi giorni ci sarà un’impennata, rispetto allo scorso anno. Uno stadio ridotto come è ridotto il Barbera, il cui ultimo restyling parziale risale alla nefasta Italia – Macedonia del Nord (riguardante esclusivamente il sottopassaggio e lo spogliatoio della squadra di casa) fa da ostacolo alla crescita ed alle ambizioni della società. Sui numeri degli abbonamenti, oltre al prezzo e alla strategia di marketing sovvertito, incide anche il luogo dove si assiste alle partite. Perché per un posto in tribuna centrale una famiglia di tre persone con un minore dovrebbe spendere circa 2000€? Per non avere nessun servizio, nessuna “coccola”, bagni inadatti ad una società civile e sediolini fatiscenti e scomodi.
Così diventa urgente un intervento decisivo, che adegui Palermo, piazza rimasta fuori dagli Europei Turco/Italiani di Gravina, agli standard del calcio europeo. A tal proposito oggi al Barbera c’è stata la visita della VII commissione consiliare, che ha preso atto delle problematiche, ma che come sempre non farà nulla al di là delle passerelle e di parole vuote. Tanti i cari consiglieri comunali continueranno a frequentare il Barbera (da tifosi per lo più di Juventus, Milan e Inter) usufruendo delle comodissime poltrone della tribuna VIP, con catering garantito e bagni decenti a spese del Palermo FC.
Gli impianti sportivi di Palermo Cadono a Pezzi
È oggettivo che la politica nazionale abbia messo la Sicilia ai margini della propria agenda, l’enorme divario di attenzione e aiuti tra alluvionati della Romagna e vittime degli incendi in Sicilia ne è la testimonianza. È altrettanto oggettivo che la politica palermitana, tanto a destra quanto a sinistra ha fatto decadere le strutture strutture sportive realizzate per Universiadi e Mondiali.
Tutta l’impiantistica cade a pezzi e ad esempio la povera TeLiMar (quarta realtà nazionale di pallanuoto maschile) disputerà il campionato in una piscina di fortuna. Inoltre, la classe politica e dirigente palermitana ha più volte dimostrato l’incapacità a pensare, fare e gestire investimenti strutturali. In 30 anni hanno fatto due linee di tram e mezza metropolitana da finire.
Quindi alla luce di tutto questo, per l’ennesima volta, affermiamo che esiste una sola soluzione possibile: Privatizzare il Renzo Barbera e tutte le strutture sportive, vendendole a prezzi simbolici alle società che possano realizzate opere utili alla crescita dello sport e conseguentemente di un indotto economico importante per l’intera Città. Possiamo affermare, senza possibilità di essere smentiti, che dalle parti del City Football Group sappiano costruire stadi moderni, che in poco tempo diventano luoghi di crescita commerciale.
Lo stadio pubblico avrebbe senso solo se i tifosi non pagassero ticket costosissimi, se i nostri figli avessero l’opportunità di tirarci calci la domenica e se la Rap e la Reset ci lavorassero per tenerlo come un gioiello. Siccome questa cosa non è mai esistita, diciamo che lo stadio è pubblico solo per i consiglieri comunali che ci entrano gratis serviti e riveriti. E senza il Palermo Calcio avrebbe già fatto la fine del palazzetto dello sport.
È venuto il momento di farci sentire come tifosi pretendendo che il nostro amato Palermo abbia il Renzo Barbera come suo stadio di proprietà.