È morto oggi, 26 ottobre, a Roma, Fabio Carapezza Guttuso figlio adottivo ed erede universale di Renato Guttuso, celebre pittore bagherese di fama mondiale.
Fabio Carapezza Guttuso aveva 68 anni. Era nato a Palermo nel 1954 e, nonostante avesse vissuto fuori dalla Sicilia per molti anni, era sempre rimasto molto legato alla sua terra d’origine.
Nel 2021 l’allora ministro per i Beni e le Attività Culturali, Lorenzo Ornaghi, lo aveva nominato commissario straordinario del Teatro Massimo di Palermo per via della “prolungata paralisi dell’attività ordinaria dell’ente e all’impossibilità di gestire la fondazione attraverso gli organi di amministrazione preposti”.
Da grande uomo di cultura, e appassionato dell’arte, Fabio Carapezza Guttuso era riuscito a far uscire fuori il Teatro Massimo, dalla grave situazione finanziaria in cui si trovava.
Parole di cordoglio sono giunte dal sindaco di Bagheria Filippo Maria Tripoli, che a nome della giunta, e del presidente del consiglio comunale Michele Sciortino “partecipano al dolore della moglie Tiziana e della famiglia Carapezza per la prematura scomparsa di Fabio Carapezza Guttuso, generoso ed attivo mecenate che con instancabile impegno ha dato per anni un fondamentale contributo allo sviluppo del Museo Guttuso”.
Oltre a svolgere il ruolo di commissario straordinario del Teatro Massimo di Palermo, infatti, Fabio Carapezza Guttuso era membro del direttivo del Museo cittadino dedicato alla memoria del famoso padre adottivo.
Renato Guttuso lo nominò suo erede universale affinché ne custodisse il patrimonio culturale e promuovesse nuove mostre dove si possono ammirare le sue opere.
È proprio grazie a Fabio Carapezza Guttuso se a Villa Cattolica sono state allestite tre grandi opere del maestro, raccogliendo tutte le sue opere più importanti suddivise in cicli di 20 anni, ed è sempre lui che ha donato anche l’ultima opera intitolata: “Nella stanza le donne vanno e vengono”.
Fabio Carapezza Guttuso ricevette altri incarichi nel mondo della cultura; da ricordare, infatti che pur essendo un dirigente del ministero dell’Interno, dal 1992 era stato “collocato fuori ruolo” al ministero per i Beni e le Attività Culturali, dove si occupava di sicurezza del patrimonio culturale.
Fra gli altri incarichi di prestigio nel settore culturale è da evidenziare che era stato stato membro della commissione per il ripristino dei danni subiti dalla Galleria degli Uffizi, e dall’Accademia dei Georgofili a Firenze dopo l’attentato del 27 maggio 1993.
Ai felici ricordi legati in modo indissolubile al suo amore per la cultura e l’arte, si intrecciano, purtroppo quelli di una lunga vicenda giudiziaria per l’eredità di Renato Guttuso, che lo aveva visto contrapposto a Marta Marzotto.
La storia si concluse a favore di Fabio Carapezza Guttuso soltanto nel 2001 quando la Corte di Cassazione gli diede ragione, riconoscendo il fatto che venne adottato da Guttuso, gravemente malato, nell’ottobre del 1986, ed in punto di morte (avvenuta quasi un anno dopo il 18 gennaio del 1987), lo aveva designato suo erede legittimo, a 32 anni.