È sesso in spiaggia a Cefalù se un socialmommo ti riprende.

Redazione
da Redazione
3 Minuti di lettura

“Video di una coppia hot che fa sesso in spiaggia a Cefalù”, questa è la notizia che oggi si è beccata il premio di malaminchiata del giorno. A quanto pare, due cristiani a Cefalù, presi dal romanticismo del luogo, hanno deciso di consumare in spiaggia. Fin qui, senza fare i finti tonti, non c’è proprio nulla di strano, visto che non sono i primi e, sicuramente, non saranno gli ultimi consumatori di rapporti in riva al mare. La vicenda, però, prende un’imprevista piega pubblica, il momento in cui sui social viene diramato un video che immortala gli attimi d’intimità dei due piccioncini.

Pubblicità

Ovviamente, i frame sono troppo ghiotti per restare semplici click tra amici e in men che non si dica, esattamente come dettano le moderne regole del “pubblichiamo, diramiamo e ninni futtiemo delle conseguenze”, il video diventa virale.

Da questo momento in poi…apriti o cielo! La coppia, degna dei migliori film di Schicchi, in una “botta” sola diventa la vergogna del comune di Cefalù, il vilipendio delle autorità pubbliche, il danno d’immagine dell’arte normanna, l’oltraggio al pudore cittadino e, ovviamente, il dileggio di tutti gli imbiriusi.

sesso in spiaggia a Cefalù

Proteste e un tribunale dell’inquisizione aperto ad hoc per l’occasione, hanno fatto da padrone oggi. E tra la platea i bisbigli si sono sollevati: “talia sti vastasi”, “ma quanto sunnu scostumati”, “non c’è più la mezza stagione”, al rogo strega e stregone”. Ma da bisbigli a grande polverone è stato un attimo, e da semplici vastasi, i due malcapitati sono passati a denunciati.

Certo, la notizia ha avuto tutte le carte in regola per fare scalpore e per sollevare l’ipocrita indignazione pubblica. Ma quanto l’azione di fare sesso in un luogo pubblico è più condannabile, rispetto a chi, senza curarsi delle conseguenze, viola l’immagine dell’altro? Chi, morbosamente, ha ripreso la coppia in un momento intimo per poi diramare il video, sicuramente per poter avere click e like sui propri profili social, non è, in questi casi, condannabile” tam…quam”, se non di più? Ergo, il tribunale che si è istituito su questa vicenda, dovrebbe iniziare proprio da cu mummiò il fatto.

Chiudo questa telegrafica vicenda citando la canzone che ha fatto sognare intere generazioni. Generazioni, che forse proprio in riva al mare di Cefalù, avranno vissuto il loro piccolo grande amore:

Un bacio a labbra salate, un fuoco, quattro risate e far l’amore giù al faro

#rifondiamo il Partito dell’Amore.

Roberta D’Asta – Palermo Post

 

Condividi Articolo
1 commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.