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Palermo Post > Blog > Storie e Personaggi > Domenico Centamore. Orgoglio tutto siciliano
Storie e Personaggi

Domenico Centamore. Orgoglio tutto siciliano

Simone Di Trapani
Ultimo Aggiornamento: 18 Maggio 2025 19:26
Simone Di Trapani
Pubblicato 17 Agosto 2023
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Nubes Formazione

Il Faro d’oro come miglior film per la giuria del Sicilia Film Fest  va a Mixed by Erry, di Sydney Sibilia. A presiedere la giuria della quinta edizione del Festival l’attore Siciliano Domenico Centamore, che Palermo Post ha incontrato, nella serata conclusiva.

Contents
Di solito quando un attore siciliano comincia la sua carriera la prima cosa che fa, arrivato a Roma è un bel corso di dizione, invece tu hai un siciliano così bello e puro, che è stata forse la tua fortuna perché hai incarnato il siculo in molti film.E, naturalmente, facendo il siciliano, Domenico Centamore sul grande schermo è stato spesso un mafioso. Sei uno che ha interpretato bene sia il ruolo del mafioso con il rigore biografico che in maniera dissacrante, quasi scanzonata. Quali panni hai vestito meglio?Andiamo al grande successo del momento, Piccionello di Màkari, forse il ruolo che ti sta dando la maggiore notorietà.Insomma Peppe Piccionello somiglia tantissimo a Domenico CentamoreE si la Sicilia di fatto è un set a cielo apertoE arriviamo a Terrasini, ci sei tornato dopo tanto tempo.Ed in un ruolo da non siciliano ti ci vedi?Quando rivedremo Domenico Centamore in Piccionello?

Di solito quando un attore siciliano comincia la sua carriera la prima cosa che fa, arrivato a Roma è un bel corso di dizione, invece tu hai un siciliano così bello e puro, che è stata forse la tua fortuna perché hai incarnato il siculo in molti film.

Io amo essere e voglio essere un attore caratterista e quindi non ci deve essere la dizione perfetta, questa cosa mi ha sempre contraddistinto. Ed essendo un attore autodidatta, uno che ha vissuto il set come una scuola, ecco diciamo scuola lavoro, ho sempre avuto la fortuna di fare ruoli che mi sono venuti molto naturali, mi è sempre piaciuto essere il siciliano. Vado orgoglioso della nostra Sicilia e della mia sicilianità, anche del mio accento.

E, naturalmente, facendo il siciliano, Domenico Centamore sul grande schermo è stato spesso un mafioso. Sei uno che ha interpretato bene sia il ruolo del mafioso con il rigore biografico che in maniera dissacrante, quasi scanzonata. Quali panni hai vestito meglio?

Io preferisco la mia versione cucita da Pif o quella che ho fatto nella Matassa o in Incastrati con Salvo e Valentino. Anche se fare il mafioso, per intenderci come nel capo dei capi (Giovanni Brusca) o nel Divo di Paolo Sorrentino (Balduccio Di Maggio), è molto complicato. Devo dire che a me viene più difficile. Forse perché penso che la mia faccia, attorialmente si presta molto alla comicità. La mia fortuna è stata anche questa faccia, dai tratti somatici siculi e contemporaneamente comica, alla Franco Franchi per capirci.

Andiamo al grande successo del momento, Piccionello di Màkari, forse il ruolo che ti sta dando la maggiore notorietà.

Devi sapere che io amo Piccionello alla follia perché è un personaggio meraviglioso. Per me nessuno come lui racconta così bene la nostra terra. Savattieri ha descritto Saverio Lamanna e Piccionello, che sono le due facce dell’essere Siciliano. Saverio Lamanna, interpretato da Claudio Gioé è il classico siciliano che ha vissuto al Nord, torna in Sicilia e comincia a criticare tutto. Invece Peppe Piccionello è quello che rimane attaccato alla sua terra e alla sicilianità, quello per cui l’amicizia è sacra, che crede nel matrimonio e in tutte quelle cose che sono profondamente radicate nella cultura e nelle tradizioni siciliane. Qualcosa che non viene quasi mai raccontato nei film che parlano di Sicilia, che tornano quasi tutti allo stereotipo del binomio mafia-Sicilia.

Insomma Peppe Piccionello somiglia tantissimo a Domenico Centamore

Assolutamente si anche io come lui, per esempio sono rimasto in Sicilia, la mia agenzia all’inizio mi voleva convincere ad andare a Roma, che è la città del cinema. Ma io ho deciso di rimanere in Sicilia, nella mia Scordia dove ancora oggi vivo. Io dico sempre che Piccionello ha di Domenico Centamore, ma anche Domenico Centamore ha preso qualcosa da Piccionello. È un ruolo che interpreto con molta veridicità. Poi è bellissimo girare in luoghi meravigliosi.

E si la Sicilia di fatto è un set a cielo aperto

Guarda con Màkari sta succedendo a Trapani quello che è accaduto con Montalbano nella Val di Noto. Cinema e Televisione che sponsorizzano le meraviglie della Sicilia, in tanti stanno scoprendo la provincia trapanese. Certo se ne dovrebbe occupare qualcun altro della promozione del territorio, ma ben venga che sia il cinema a farlo. 

E arriviamo a Terrasini, ci sei tornato dopo tanto tempo.

Cinisi e Terrasini sono tatuate nel mio cuore, qui ho girato il mio primo film con un ruolo importante. I Cento Passi con Marco Tullio Giordana. Se ho iniziato questa carriera devo dire un grazie a Marco Tullio e a questo territorio, si.

Ed in un ruolo da non siciliano ti ci vedi?

Questa cosa mi è successa soltanto una volta. Quando ho recitato nel Pinocchio di Matteo Garrone. Faccio un personaggio che non è il classico siciliano, e lo faccio in Italiano, naturalmente con l’accento che anche tu stai sentendo adesso durante questa chiacchierata. Quando feci il provino con Matteo, lui mi disse vabbè tu sei siciliano, però me lo fai in italiano, anche con l’accento. Ed è una cosa molto bella, perché in fondo la nostra Italia è fatta da persone con parlano l’italiano con tanti accenti diversi. Però purtroppo nel Cinema succede una cosa strana, che se un attore parla l’italiano romanesco allora è italiano e la sua dizione va bene. Se l’attore invece ha l’accento siciliano, allora ha bisogno di correggere la sua dizione. Perché non posso fare, che so, l’avvocato che parla con l’accento siciliano? Sai quanti ce ne sono …..

Quando rivedremo Domenico Centamore in Piccionello?

Presto a Settembre comincia la nuova stagione di Màkari, sempre in Rai

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