Nel pomeriggio di domenica 3 Ottobre, si è svolto, Presso il Passalacqua Cafè di Cinisi, sulla statale 113, un’iniziativa organizzata dai consiglieri Giuseppe Manzella e Salvatore Anania della sezione della Nuova Democrazia Cristiana di Cinisi. Protagonista della serata l’ex presidente della regione siciliana Salvatore Cuffaro, che già da un anno sta riversando le sue energie nell’ambizioso progetto di ricostruire un soggetto politico che affondi le proprie radici nella Vecchia DC, ma che, al tempo stesso, sappia innovarsi.
L’intento principale dell’incontro è quello di presentare i 3 candidati consiglieri della Nuova Democrazia Cristina alle elezioni comunali di Terrasini del prossimo 10 e 11 ottobre, Norino Ventimiglia, Fabio Viviano e Valeria Mistretta. Ma l’interesse della platea di sostenitori e curiosi è tutto per Totó Cuffaro.
L’intervento dell’ex presidente comincia proprio con l’obiettivo del suo progetto: “partito antico ma dal cuore nuovo”, che si auspica di mettere insieme vecchi valori e rinnovamento, quella necessità di innovazione della classe dirigente che può essere messa in atto solo grazie all’energia dei giovani e delle donne. L’allontanamento dei giovani dalla politica è il problema più grosso che l’attuale classe dirigente dovrebbe porsi. Per Totó Cuffaro la ragione principale sta nello scollamento tra i politici e le persone: oggi nessuno conosce il proprio deputato o senatore. Ma c’è stato un passato nel quale i politici erano figli diretti del popolo, li sentivamo, ci ascoltavano, potevamo raggiungerli come si fa con un vecchio amico.
Avvicinare la politica ai giovani e pensare di costruire per loro una terra che non li faccia scappare è il tema fondamentale sul quale costruire una proposta politica. Oggi dalla Sicilia emigrano tantissimi giovani, non con le valigie di cartone, come nel dopo guerra, ma con la laurea in tasca. Ad emigrare sono le migliori menti della Sicilia, il nostro futuro che dobbiamo trattenere in tutti i modi.
Cuffaro conclude il proprio intervento citando lui stesso le proprie vicende giudiziarie che continuano a fare scalpore, a chi si stupisce dice di non preoccuparsi che non è candidabile in quanto interdetto, ma che non è interdetto il suo pensiero e aggiunge che non vuole essere un esempio di moralità per i giovani politici, perché ha sbagliato, ma vuole trasmettere loro la passione per la politica a contatto con il popolo, per i valori che hanno ispirato la nascita del Partito di De Gasperi e per la solidarietà.
Nel raccomandare ai giovani candidati l’umiltà e l’importanza dell’ascolto, si congeda proseguendo nel suo infinito tour nei territori siciliani.
Francesco Biundo – Palermo Post
Splendido articolo complimenti