Di tutte le “ultimissime” che passaru sta simana, a partire dall’INPS che non vuole dare la pensione alla comparsa di Indiana Jones…che, insomma, la notizia avrebbe senso se il problema riguardasse solo ‘sto povero cristo, ma…mi sa tanto che si deve mettere in coda. Alla clamorosa nomination che ha ricevuto il grande Ficus dell’Orto Botanico, almeno lui qualche soddisfazione sa pigghiò! Alla ancor più clamorosa scoperta che alla fine delle partite la squadra del Palermo calcio, cena (ma pensa tu!). Alla presa di coscienza che i cittadini si offendono malamente se le strade vengono chiuse senza prima inviare un avviso in busta chiusa e affrancata, non solo ad ogni singolo abitante della zona, ma anche dei territori limitrofi, ‘nsa mai venisse in mente una gita fuori porta. La cosa che ha attirato maggiormente la mia attenzione, stranamente non sono state le solite perle di minchiate lette, ma quello che ho visto.
Forse, dopo circa 22 anni di patente, a cui sommo altri quattro anni di mitico cinquantino SH, non ho capito un ciofolo delle regole della strada. Minchia una ciclista dovevo diventare! Il paradiso…intanto camminare in squadroni in mezzo alla strada creando di fatto un muro umano…è una figata pazzesca. Fare vivere agli automobilisti la pista da bowling vivente è un’esperienza senza pari, o fanno strike o si va’mpicanu contro le macchine che gli vengono di fronte. Ma la cosa più goduriosa, a quanto pare, è quella che passi con il semaforo rosso, in barba alle macchine che stanno tranquillamente transitando, del tutto ignare della botta di adrenalina che avranno vedendosi un muro di biciclette che gli taglia la strada. Che dire…se il codice della strada per il ciclista non vale, se vige la regola del “tanto è l’automobilista che deve stare attento”, se non guardo quando esco da un bivio, se creo un muro in mezzo alla strada (di fatto fottendomene altamente della viabilità), se passo con il rosso e tento il sorpasso alla Pantani…allora mi sa tanto che “cu parrò m’arricriò!”