Tra poco più di un mese sarà già tempo di mercato in casa Palermo e la Coppia Rinaudo-Zavagno avrebbe già pianificato una seconda rivoluzione in corsa. Del resto il mediocre obiettivo fissato per la stagione aiuta a completare il lavoro cominciato a Luglio dopo l’addio di Baldini e Castagnini.
C’è da sostituire Elia, Valente non basta e non è un titolare per Corini, nonostante abbia dato ossigeno a questa squadra più di tanti altri. Ma oltre alla fascia destra per il tecnico rosanero c’è anche da vendere, per potere plasmare il suo Palermo, cancellando quasi del tutto il profilo salito miracolosamente dalla lega pro. L’ossatura che avrebbe potuto far bene anche in B a cui si devono almeno la metà dei punti conquistati fino ad oggi. Sarebbe stato saggio fare come Bari, Modena e Südtirol, inserendo nuovi elementi sulla vecchia rosa già rodata.
Il problema, però, è che quell’ossatura era stata forgiata da un tecnico che faceva dell’empatia con i calciatori il suo punto di forza. Diametralmente opposto rispetto ad un sergente di ferro come Corini, capace di distruggere quel clima magico in pochissimi giorni, escludendo dalla ribalta quasi tutti coloro che erano “appartenuti” a Baldini. Un atteggiamento ai limiti della decenza e la causa principale della mediocrità vista in campo.
Corini avrebbe cambiato 11 su 11 senza colpo ferire, ma ha dovuto fare i conti con un investimento economico significativo della società, quel Brunori troppo amato dal pubblico per metterlo in discussione e l’inadeguatezza assoluta di alcuni nuovi acquisti, che lo hanno costretto a tenere spesso in campo Buttaro e Marconi.
Mercato Palermo chi è in uscita?
Cosa aspettarsi allora dal mercato del Palermo? Se da un lato si può aspettare la fine della stagione per dare il benservito a chi comunque ha saputo togliere le castagne dal fuoco se chiamato in causa: Buttaro, Marconi, Valente e Floriano, senza mai valorizzarli troppo. Dall’altro lato ci sono uomini “baldiniani” lasciati marcire in panchina, che non rientrano minimamente nei piani di Corini. Questi ultimi si apprestano ad essere ceduti, per completare l’assurda rivoluzione voluta dal tecnico, mercato permettendo. È il caso di Lancini, Damiani e Soleri. Discorso a parte Accardi, mai usato dal tecnico, ma che occupa in lista la casella della “Bandiera”.
Ormai è chiaro che dobbiamo tenerci Corini con tutta la sua insopportabile arroganza e il brutto gioco in campo. Scusateci se non ci entusiasma questa prospettiva, visti i risultati incredibilmente modesti degli uomini voluti dall’uomo nero, noi preferiamo sperare in qualche inatteso regalo del City come il buon Claudio Gomes unica nota positiva del disastroso mercato estivo, in grado di far bene nonostante l’allenatore.