Il Tiki Taka Palermo perde l’imbattibilità interna ad Opera del Mistral Carini, la matricola terribile della C/1 vince la battaglia grazie ad uno straordinario Filippo Giangrande e qualche “aiutino” da parte di arbitri alquanto inadeguati. I carinesi arrivavano al Pala Don Bosco con 5 punti di vantaggio in classifica e i favori del pronostico, forti di una rosa costruita per fare immediatamente il doppio salto di categoria. Il pubblico è quello delle grandi occasioni, con una nutrita pattuglia di tifosi ospiti arrivati al Palazzetto di via Domenico Savio.
Dopo il minuto di silenzio, pronti e via, non c’è tempo di studiarsi che capitan Nicola Giannola porta in vantaggio i verdeblu con una ripartenza fulminea. Il Mistral Carini si riorganizza e tiene il possesso palla, senza però mai impensierire più di tanto Federico che trema una sola volta, ma il doppio palo lo salva. La manovra dei carinesi è leziosa e l’approccio, soprattutto di alcuni elementi appare presuntuoso. Così con le ripartenze il Tiki Taka Palermo ha più volte l’occasione di pungere, con Cutrona, Farina e soprattutto Giannola sfiora più volte il raddoppio. Che arriva scadere del primo tempo con un momento di follia dell’estremo difensore dei bianco rossi, che si avventura nella metà campo palermitana e regala il pallone del raddoppio a Nicola Giannola, che con un preciso pallonetto mette in rete da 20 metri in una porta vuota. Tempo scaduto e Tiki Tika che si appresta a raggiungere gli spogliatoi con il doppio vantaggio, ma gli arbitri non fischiano e danno incomprensibilmente un recupero esagerato. Due minuti dopo il trentesimo Giannola è trattenuto in area carinese, gli arbitri ignorano il fallo e Argibai si presenta solo davanti a Federico accorciando il risultato.
Secondo tempo sale in cattedra Filippo Giangrande
La ripresa comincia come era finito il primo tempo, con uno sterile possesso dei Carinesi e ripartenze pungenti degli uomini di Mister Rizzo, che sfiorano la terza rete con Giannola, Ciolino e Immesi, che ha la grande occasione tra i piedi, ma purtroppo spreca. La svolta della partita però porta la firma di Filippo Giangrande, l’esperto numero 10 di Carini imprime un’accelerazione inarrestabile e per tre volte in 20 minuti insacca alle spalle di Federico. Il Tiki Taka accusa il colpo, si disunisce e non riesce più a reagire, fino a 3 minuti dalla fine, quando Rizzo decide di fare uscire Federico per il quinto uomo in campo. Sono 3 minuti di dominio palermitano giro palla veloce e bordate di Musso, Giannola e Ciolino che ad un minuto dalla fine accorcia le distanze riaprendola. Passano sessanta secondi e ancora Davide Ciolino sfiora il pareggio, ci sarebbe ancora il tempo di recupero per sperare, ma questa volta il duo arbitrale sancisce la fine, senza far recuperare.
Ai palermitani resta l’amaro in bocca per la seconda sconfitta consecutiva. Ma se a San Vito Lo Capo, la meno quotata delle trapanesi, gli uomini di Rizzo l’avevano meritata tutta, oggi parte della responsabilità va attribuita ad un duo arbitrale decisamente mediocre, che ha commesso macroscopici errori decisivi, soprattutto con il cronometro. Se la qualità arbitrale dipende dalle risorse umane su cui si può contare, l’aiuto tecnologico potrebbe essere introdotto anche tra i dilettanti, non certo il VAR, ma quanto meno un cronometro che cadenza il tempo di gioco sarebbe già qualcosa.