“Addio anno vecchio! Anno nuovo…vita nuova!”.
A Capodanno, allo scoccare della mezzanotte, questa é la frase che, più o meno tutti, ci troviamo a ripetere.
E non dite che non é cosi…
Il desiderio di cambiamento é sempre molto forte…ma poi? Diciamoci la verità, i “buoni propositi” vanno a farsi benedire…già a metà gennaio. Se non prima.
“Ad anno nuovo… andrò a camminare tutti i giorni, per almeno un’ora!”. E poi, si spiaggiano sul divano.
“Ad anno nuovo inizierò la dieta!”. E poi, subito dopo le Feste, via le solite cene, gli aperitivi…
“Ad anno nuovo…cambierò città!”. E poi faticano ad a andare a lavorare a 10 minuti da casa.
Migliorare la propria vita, creando abitudini più soddisfacenti, é un desiderio appagante.
Poi però, si sa…tra dire e il fare…
Cerchiamo di proiettarci in un futuro migliore, per noi stessi, ma anche per gli altri; sperando, magari, di poter rimediare agli errori fatti nel passato.
Cerchiamo, insomma, una sorta di rivalsa, che ci spingerà a lavorare per poter sistemare tutto ciò che non é andato come sperato. Con l’augurio di raggiungere tutti i nostri obiettivi. Piccoli o grandi che siano.
Fortissimo é il desiderio di liberarci dal malessere, e dalle fatiche dell’anno passato, per andare incontro a qualcosa che verrà, e si spera sia assolutamente migliore di quello che stiamo per lasciare.
Ma…. vi siete accorti che, ogni anno i propositi per l’anno nuovo sono sempre gli stessi? Per tutti!
Addio 2022! Anno nuovo. Poi che succede?
Così come impegno e motivazione irrompono, impetuosamente, ad ogni inizio del nuovo anno, fare poi i conti con la realtà é estremamente difficile.
I motivi alla base del mancato raggiungimento dei nuovi propositi sono diversi:
- obiettivi troppo grandi, e generici, rendono la meta difficile da raggiungere, semplicemente perché non ben definiti;
- errata valutazione delle proprie capacità: non ci valutiamo in maniera obiettiva e corretta, forse perché non ci conosciamo abbastanza.
Quindi, l’esaurimento delle risorse porta, inebitabilmente, all’abbandono.
Vita nuova: uscire da ciò che si conosce
Il cambiamento richiede di uscire dalla famosa “zona di comfort”, cioè da quella zona che si conosce, e nella quale, si ha il pieno controllo su sé e sulla realtà. Ma uscirci, richiede: determinazione, forza di volontà e risorse.
Mica facile, vero?
Ricordiamoci che comunque, non é che l’anno nuovo dona una nuova vita, se le nostre azioni e le nostre abitudini, sono sempre le stesse!
Tocca solo a noi lavorare per migliorarci!
Siamo i fautori del nostro destino, che pilotiamo la nostra vita!
…Non credete anche voi?
Silvia Evangelisti – PalermoPost