Anche in primavera e in piena pandemia le fiamme, ripropongono la loro devastante avanzata distruggendo ettari di verde a canneto nella Riserva Naturale Orientata di Vendicari, una delle riserve naturali più suggestive di Sicilia, ubicata tra Noto e Marzamemi, nel siracusano.
Grazie ad immediate segnalazioni da parte di volontari e al pronto intervento del Corpo Forestale della Regione Siciliana, Distaccamento di Noto, dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile di Noto e dei paesi vicini e di numerosi volontari antincendio, l’Area Protetta non ha subito danni irreversibili ma certamente molto importanti all’ecosistema di uccelli migratori e stanziali e testuggini.
Fortunatamente, la vegetazione detiene una importante proprietà che è la Resilienza, ovvero, la capacità di un sistema vivente, nel nostro caso un’area vegetale, di reagire agli eventi di disturbo e compromissione come gli incendi, attraverso le sue capacità di autorganizzazione e ricerca di un nuovo equilibrio dinamico di pari passo con il cambiamento, che in tal caso, spesso, avviene.
Pertanto, attraverso la Resilienza un sistema vegetale riesce ad auto correggersi e aggiustarsi, adattarsi al cambiamento e ritornare al suo stato iniziale, dopo un danneggiamento che ha creato un evento perturbativo ed ha modificato il suo stato originale. L’incendio è stato innescato alle ore 17 circa del 7 u.s., in tre punti diversi nel canneto della sponda Ovest del pantano Grande in zona privata fra il casotto dell’ingresso alla Riserva e la Torre del Barbagianni.
Il fuoco appiccato in più punti, fa pensare ad un incendio di origine dolosa che si è sviluppato in modo virulento, in quanto favorito dal forte vento da Sud – Ovest e dall’impossibilità dell’intervento aereo di spegnimento a causa dell’oscurità. L’incendio è stato spento verso le ore 23.00, dopo aver percorso una superficie sommariamente stimata in circa 25 – 30 ettari, già una volta interessata da un incendio circa 7 anni addietro.
Gli Incendi Boschivi
Gli incendi boschivi rappresentano una grave piaga per la nostra Sicilia che torna puntualmente alla ribalta ogni estate e ancor prima. Infatti, i roghi sono la causa di tanti danni ambientali ed economici con effetto a lungo e medio termine sull’intero ecosistema forestale, tra cui il deterioramento del suolo, la scomparsa di biodiversità, il degrado ecologico, il dissesto idrogeologico. A fronte di tale situazione si sono registrati profondi mutamenti nel tessuto sociale ed economico del nostro Paese.
Gli incendi stanno devastando ancora gran parte del nostro territorio e dietro alle fiamme c’è sempre la mano volontaria o involontaria dell’uomo; un uomo consapevole o inconsapevole del dramma e della catastrofe ecologica connessa al crepitio delle fiamme e per favore non chiamiamolo piromane ma semplicemente incendiario criminale, perche la piromania è una grave patologia che tuttavia, non influisce in forma diffusa nel fenomeno incendio.
Oggi un altro grave fenomeno tende ad aggravare le cause scatenanti degli incendi: l’aridità del territorio, causata dall’esigua ed in alcune aree geografiche, totale mancanza di precipitazioni meteoriche, dovuta alle modificazioni climatiche che stanno interessando per alcuni versi, ampie superfici del nostro pianeta. Solo attraverso un approccio integrato a livello di sistema collettivo, ognuno per le proprie competenze a tutti i livelli di responsabilità, si potrà cercare di contrastare il fenomeno degli incendi che rappresenta un’emergenza di carattere sia ambientale che economico, che, oltre ai boschi, può minacciare tanto le infrastrutture quanto gli insediamenti, con potenziale pericolo di possibili perdite di vite umane assolutamente inaccettabili.
Enzo Crimi – Palermo Post